martedì 8 gennaio 2008

Mercurius Solubilis

Il Mercurius solubilis, oltre che a livello terapeutico, ha nell'ambito dell'omeopatia un'importanza per così dire "storica": sembra infatti che Hanemann, fondatore di questa scuola, abbia iniziato le sue riflessioni sulle potenzialità curative delle dosi infinitesimali proprio dal mercurio, a suoi tempi utilizzato a dosi massicce per la cura della sifilide, causando ovviamente nei pazienti effetti tossici e lesioni e ulcere gravissime (il mercurio come è noto è un veleno).
Fu proprio dall'osservazione di queste pratiche terapeutiche che il medico tedesco cominciò ad elaborare la teoria secondo la quale diluendo la dose fino a renderla innocua per l'organismo non si riduce la sua efficacia terapeutica ma la si potenzia.
Il tipo "mercuriale" è un soggetto estremamente sensibile al freddo e al caldo che aggravano tutti i suoi sintomi; può presentare disturbi del linguaggio, come la balbuzie o la eccessiva velocità nel parlare (ci sono molti aspetti del carattere del tipo "mercurius solubilis" improntati a questi tratti bipolari); le sue secrezioni (feci, sudore, ecc,), quando si trova in cattiva salute, tendono ad emanare un forte odore fetido; può avere forti tremori alle mani.
A livello terapeutico il mercurius solubilis si utilizza soprattutto nei processi infiammatori a carico della cavità orale, spesso associati a presenza di febbre e di pus.
Si usa quindi per gli ascessi dentari, le gengiviti, le afte, le otiti e le farigotonsilliti, ecc. E' indicato anche per la cura di fondo dell'herpes.
Spesso è possibile osservare associata a questi processi infiammatori la presenza di una lingua ricoperta da una spessa patina giallastra e di salivazione e sudorazione abbondanti e maleodoranti.
Per approfondimenti sull'omeopatia in generale, le diluizioni e le modalità di utilizzo del prodotto clicca qui

2 commenti:

vecchiatalpa ha detto...

Ti lascio un saluto!

sauvage27 ha detto...

Una pagina interessante...me gusta... , ...mandi mandi ...Loris...